All’inizio degli anni '90 Oliviero Toscani crea Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione moderna, e ancora una volta nell’ottica dell’esaltazione delle differenze come simbolo sceglie il viso di un africano con due occhi diversi. Quella fotografia colpirà così tanto David Bowie, che deciderà di scriverci una canzone, Black Tie, White Noise.
Una fotografia tra le più “faticose” per ammissione dello stesso Oliviero Toscani, che dice di avere impiegato anni a trovare i bambini giusti per rappresentare l’angioletto con l’espressione da diavolo e il diavoletto con le sembianze angeliche.
La fotografia è il mezzo di comunicazione contemporaneo più potente e può tutto, persino giocare con uno dei contrasti più marcati della storia, unendo ebrei e arabi in un costruttivo confronto anche generazionale. Guardandosi negli occhi.
Tra le più iconiche fotografie di Oliviero Toscani utilizzata come campagna di United Colors of Benetton, questa immagine mostra ancora una volta che non è l’uguaglianza, ma la differenza che unisce.
Oliviero Toscani è incaricato di realizzare un’azione di comunicazione sul tema dell’alta tecnologia. Propone così una mostra dal titolo HARDWARE+SOFTWARE. E chi rappresenta il massimo della morbidezza e al contempo il massimo della durezza? L’asino. Questa fotografia fa parte di quella mostra che ha girato l’Europa, dove sono state esposte decine di immagini di asini in scala 1:1.
Il matrimonio ormai è un’istituzione obsoleta per come è concepito, perché adesso può essere fatto in modo molto più fluido e, allora, Oliviero Toscani ti sposa! È sufficiente avere la foto delle proprie nozze per essere sposati e quindi Toscani può officiare matrimoni con chi volete.
Il creativo per eccellenza, Man Ray, fotografato da Oliviero Toscani nel suo studio parigino di Place Saint-Sulpice. Questa è una delle ultime fotografie conosciute di Man Ray, che morirà quello stesso anno.
La fotografia di Oliviero Toscani anticipa i tempi e ci suggerisce ancora una volta che lo stereotipo di famiglia che la società di massa vuole imporre è ormai superato: il sesso e la razza non sono più un discrimine.
Terminato il liceo, Oliviero Toscani decide di studiare fotografia. Suo padre Fedele è fotoreporter del Corriere della Sera, sua sorella Marirosa col marito Aldo Ballo hanno creato lo studio fotografico specializzato in fotografie di oggetti più affermato della grande stagione del design milanese. Oliviero si iscrive alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. Il preside è Johannes Itten, maestro del colore della Bauhaus e tra gli insegnanti ci sono alcuni dei più importanti grafici e fotografi del mondo. Lì impara la teoria del colore, la tecnica e la composizione.
Questa foto è stata realizzata a Ostuni, durante un viaggio di studio.
A inizio anni Settanta è molto difficile far comprendere ai giornali l’importanza delle icone che si stanno formando e che si sarebbero affermate. Oliviero Toscani diventa un punto di riferimento per la cultura underground, soprattutto quella musicale. Grazie a lui, numerosi cantanti vengono pubblicati. Un esempio è Alice Cooper, fotografato a New York per la rivista Vogue.
Oliviero Toscani è stato per molti anni direttore artistico dell’Inter e nel 2008, in occasione del Centenario, decide di fare una sensazionale fotografia a San Siro, mettendo insieme la dirigenza, la squadra, le giovanili, i magazzinieri, lo staff e tutti i tifosi.
Questa foto, realizzata da Oliviero Toscani nella metropolitana di New York mentre è ancora studente, fa parte di un reportage su New York, pubblicato dal settimanale l’Europeo, e accompagnato da un testo dello scrittore John Steinbeck.
Quel pesce sotto ghiaccio, che ci ricorda uno di quei divertenti giocattoli di ispirazione ittica che cantano “don't worry be happy”, è uno dei tanti prodotti della catena di supermercati Panorama di cui Oliviero Toscani ha curato la comunicazione: una serie di immagini che ha trasformato la percezione di un supermercato in una sorta di wunderkammern del cibo più che in un esercizio commerciale.
Durante la guerra dell’ex Jugoslavia, Oliviero Toscani si fa spedire la divisa ancora insanguinata di un soldato croato appena ucciso e diffonde l’immagine per mostrare il concreto risultato della guerra. Divenne l’immagine simbolo dell’orrore bellico, senza mostrare morti, senza mostrare bombe.
La società è anoressica e l’anoressia è una condizione umana, soprattutto femminile. Nel 2007 Oliviero Toscani fa una campagna con un budget minimo, dal nome “No-Anorexia”, costituita da un’unica enorme affissione in centro a Milano, in coincidenza con la settimana della moda, dove viene mostrata la reale condizione di tante ragazze che aspirano al modello di perfezione-perversione che trasmette la Moda. Sensibilizzare vuol dire anche scuotere.
Questa foto ci offre uno spaccato di modernità, mostrando una donna nera che allatta un bambino bianco: esistono tanti tipi di famiglie ed è nell’esaltazione delle differenze che si manifesta la più alta delle qualità degli esseri umani.
Oliviero Toscani nel 1991 fonda Colors, rivista innovativa che ha cambiato l’editoria mondiale. Questa fotografia è stata la cover del numero sulla religione.
Nel 1963 Oliviero Toscani, ancora studente, si reca per la prima volta a New York, invitato da Pan Am per la quale ha vinto un concorso fotografico. È catturato dal fermento e vivacità culturale della città, dove trascorrerà un lungo periodo della sua vita professionale. Questa foto fa parte di un reportage su New York, pubblicato dal settimanale l’Europeo, e accompagnato da un testo dello scrittore John Steinbeck.
Per il marchio Roleski Oliviero Toscani supera i confini e fonda la Libera Real Repubblica di Roleski, che non ha leggi, ma ha un proprio inno che parla di democrazia, amore e libertà. Qui si può vedere un membro della “famiglia reale”, molto distante dal concetto di nobiltà che può venire in mente a tutti.
La strage a opera nazista di Sant’Anna di Stazzema è una delle pagine più buie della storia del nostro Paese: Oliviero Toscani la racconta con le fotografie e la voce di chi c'era, di chi l'ha visto e vissuto. Ne è nato un volume dal titolo “I bambini ricordano” uscito 60 anni dopo la strage, con i volti e le testimonianze di chi allora era bambino.